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“Bersani, attento alle lucine rosse”

“Senza se e senza ma, abbiamo vinto”. Grafici alla mano, Pierluigi Bersani ha commentato così i risultati delle amministrative 2012. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto a Peppino Caldarola, giornalista politico di grande esperienza, oggi commentatore de Linkiesta, che dà ragione al segretario del Partito democratico ma lo avverte: “Il Pd ha sicuramente vinto, Bersani dice una verità ma deve anche accorgersi di alcune lucine rosse che segnalano novità, pericoli, alternative al suo partito”.
 
La più clamorosa, non c´è dubbio, è quella di Parma: “Sebbene le elezioni nella città emiliana siano avvenute in un momento particolare, dopo una crisi drammatica della precedente amministrazione (la giunta di centro-destra è stata travolta da uno scandalo di mazzette e il Comune è stato commissariato con un buco di oltre 500 milioni di euro, ndr), la vittoria del candidato del Movimento Cinque Stelle Federico Pizzarotti è il segnale della disponibilità dell´elettorato a scegliere la strade che Grillo gli indica. Pur avendo connotati parmigiani – commenta il giornalista – questo successo evidenzia un fatto nazionale e cioè l´irruzione dei grillini nelle istituzioni. E questa vittoria non farà che dare nuovo slancio al M5S”.
 
La seconda lucina su cui riflettere, secondo Caldarola, è “la sconfitta del partito delle primarie che la vittoria di Leoluca Orlando sul candidato ufficiale del centro sinistra Fabrizio Ferrandelli sta a significare. L´ex sindaco trionfa, sconfessando il meccanismo delle primarie. Il Pd si trova ora due grandi città del sud come il capoluogo siciliano e Napoli, dove l´anno scorso è stato eletto a sorpresa Luigi De Magistris, guidate da due primi cittadini carismatici di orientamento più radicale e più giustizialista rispetto alla linea principale del centro-sinistra. Bersani deve fare i conti con questa ala più radical e con il fiato sul collo che i grillini hanno messo alla politica con queste amministrative”.
 
E se il Pd deve preoccuparsi di “lucine rosse”, a destra la metafora è quella di un “gigantesco faro”, ironizza il giornalista: “Il centro-destra è in pieno sfarinamento. La rendita di posizione degli anni ruggenti di Berlusconi si è esaurita e questa debacle dimostra come serva una nuova idea attorno a cui rifondarsi. Per Caldarola, “siamo all´anno zero della politica. Prima di giocare su strategie e alleanze, i partiti farebbero bene a definire prima la loro identità”. E in questo scenario che spazio c´è per i tecnici? Ben poco, secondo lui: “A loro è affidato il compito di gestire questa fase critica ma poi l´elettorato vuole la politica”.


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